Emerico Giachery

Emerico Giachery, professore ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea nella Facoltà di Lettere di Roma Tor Vergata, ora a riposo.

Dopo la laurea a Roma, assistente alla cattedra di Alfredo Schiaffini, suo maestro amatissimo. Poi lettore di lingua italiana a Nancy e a Berna. Dopo aver conseguito la libera docenza in letteratura italiana, professore incaricato nelle Università di Cagliari e Macerata. Per cinque anni professore ordinario di Lingua e letteratura italiana a Ginevra. Infine, prima del definitivo approdo a Roma, ordinario a Genova e all’Aquila, dove è stato anche preside di Facoltà.

Ha tenuto diverse Lecturae Dantis per la Casa di Dante in Roma. Pro-Custode generale dell’Accademia d’Arcadia. Socio di altre accademie (Incamminati di Modigliana, Pontificia Accademia dei Virtuosi al Pantheon). Collaboratore di molte riviste tra le quali: "Nuova Antologia", "Critica letteraria", "Lettere italiane", "Quaderni dannunziani", "Versants", "Tempo Presente", "Studi Romani", "Italianistica", "Humanitas", "Studium".

Tra le opere pubblicate (l’ordine qui dato non è cronologico ma per argomenti), citiamo:

Monografie su grandi autori
"Verga e D’Annunzio", seconda edizione interamente rinnovata, Studium, Roma 1992. Alla prima edizione erano stati conferiti il premio "G. D’Annunzio" a Pescara e il premio "G. Verga" a Catania.
"Trittico pascoliano", Bulzoni, Roma 1989.
" Nostro Ungaretti", Studium, Roma 1988.
"Luoghi di Ungaretti", Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1998.
"Ungaretti verticale" (in collaborazione con Noemi Paolini), Bulzoni, Roma 2000. Nel libro, mette in luce la piena legittimità e la centralità dell’istanza religiosa nella poesia di Ungaretti.
"Pas de deux" per la poesia di Alberto Caramella (in collaborazione con la consorte Noemi Paolini), Vecchiarelli, Manziana 2000.
"Metamorfosi dell’orto e altri scritti montaliani", Bonacci, Roma 1985.

Grandi poeti in dialetto
"Albino Pierro grande lirico", Genesi, Torino 2003. Dedicato a uno dei maggiori dialettali del Novecento.
" Belli e Roma tra Carnevale e Quaresima", in corso di stampa per le edizioni Studium, Roma. L’interesse per la poesia in dialetto è già documentata da Dialetti in Parnaso, Giardini, Pisa 1992
" La parola trascesa e altri scritti", Vecchiarelli, Manziana 2000. Indaga la parola poetica che aspira a trascendersi in leggerezza e luce (in Petrarca, Ungaretti, Luzi) e la multiforme presenza di Orfeo.

Interpretazioni oniriche
"L’avventura del sogno", Stango, Roma 200. É una sorta di singolare "sinfonia onirica" che collega interpretazioni di sogni, testi letterari e memorie.

Esperienze di varia umanità, incontri, memorie
" Letteratura come amicizia", Bulzoni, Roma 1996.

Di recente ha pubblicato:
"Gioia dell'interpretare. Motivi, stile, simboli", Carocci, Roma 2001 (Primo Premio “Sebastiani detto il Minturno” 2006 per la saggistica e Fiorino d’Argento per la saggistica al premio Firenze Europa 2006). L'autore ripercorre i momenti essenziali dell’incontro fra linguistica e interpreta testi esemplari di Leopardi, Verga, Ungaretti e Gadda.
"Belli e Roma. Tra carnevale e Quaresima", Edizioni Studium, Roma 2007.

"Abitare poeticamente la Terra" (Edizione Lumières Internationales 2007)
Questo saggio poetico, aperto alla riflessione sui grandi temi della bellezza e dell'amore, a tratti introspettivo e autobiografico, garbato canto della memoria e testimonianza di ricerca di un'arte del vivere intesa soprattutto come pietas verso la vita, prende l'avvio da un probabile passo di Hölderlin "poeticamente abita l'uomo su questa terra" citato e commentato da Heidegger nel suo noto saggio "Hölderlin e l'essenza della poesia".
L'autore del singolare testo è professore emerito di Letteratura italiana moderna e contemporanea dell'Ateneo romano, ha insegnato presso l'Università di Ginevra ed è un raffinato intellettuale che per tutta la vita ha interpretato testi letterari e poetici dando il massimo rilievo alle problematiche della parola scritta. Emerico Giachery, grande viaggiatore sempre alla ricerca di "paesi con l'anima" e dei luoghi abitati dai poeti, ha pubblicato monografie su Verga e su alcuni dei più grandi poeti italiani (Pascoli, D'Annunzio, Ungaretti, Montale) occupandosi anche della grande poesia in dialetto del Belli e di Albino Pierro.